Ricordi by Quackers Italia & Wood Team

Posted by Mirco | aprile 8, 2020 0

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Amici paperosi e non, visto il momento (oggi 07/04/2020) di sosta obbligata a casa per corona virus, iniziamo una nuova rubrica, anche se alcuni mitici racconti sono stati già pubblicati, vediamo di ravvivare un po il nostro sito, vosto che per colpa di qualcuno (mia) è un po che non viene ringiovanito…

Una rubrichetta, che può dar spunto ad altri per situazioni particolari, ma soprattutto ci può portare a pensieri felici e di scene di caccia interessanti.

Giusto che a iniziare sia proprio il press, visto la sua vagabondaggine, (non è vero da quando sono a casa ho rifatto nuovo il giardino di questo posto, che nessuno curava più da 17 anni.

La mia prima volta……che…presi un papero…
correva, l’anno… lasciamo perdere, ero giovane e immaturissimo almeno sulla caccia agli acquatici, anche se mi dedicavo già con passione al capanno (40 gabbie in mio possesso) e un po alla stanziale.

La mattina dell’Epifania, me la ricorderò sempre… invito a caccia in un bel chiaro, a Selva Malvezzi da una persona con la quale all’epoca avevo un ottimo rapporto, (poi un giorno imparerò perché non è più tale).

Zps, ma non c’era ancora l’obbligo dell’acciaio, anzi forse non sapevamo nemmeno l’esistenza di tale munizione, quindi piombo… la mattina presto mi alzo alle 4 preparo il termos con il caffè e con la macchina quasi carica, mi accingo alla vestizione degli stivali alla coscia, presi erratamente con un numero in meno, inoltre, avevo sul groppone pure un bel po di kg in più, non vi dico la lotta a mettermeli, un incubo….ero già stato invitato in quel posto, ma sempre con degli zero assoluti, ma la voglia e il desiderio di imparare come si pratica una caccia diversa da quella mia solita e soprattutto, vedere questo nuovo animale in volo era talmente tanta che ero in fibrillazione (come lo sono adesso ogni volta che mi alzo per andare in botte, e con 70kg in meno, cazzo se vanno dentro meglio gli stivali…hehehehe).

Nella mia testa però c’era già una convinzione, l’anatra, questo malefico pennuto ci vede benissimo, anzi troppo e quindi il mimetismo è alla base.

Avevo provato in una armeria di zona la retina davanti al viso, ma mi dava una noia tremenda alle ciglia e non riuscivo a mirare, uff come fare… poi cazzeggiando un giorno su internet, trovo in un sito di amenità lo stick dei trucchi militari e rotoli si nastro telato mimetico… spettacolare e geniale….
Il mio Beretta Urika, camo con il nastro tela nido d’ape…e la faccia, adiamo avanti con il racconto, bene quella mattina decido a casa a Imola di mettermi davanti allo specchio e darmi quel trucco in modo da poter nascondere il mio faccione….e figurati se le cose si infilano, arrivo in auto a Selva e 1 km prima del chiaro (appostamento fisso di caccia, come lo chiamiamo noi in emilia romagna), PALETTA si e non da spiaggia, i carabinieri… ops… si avvicina all’auto e in modo professionale, mi dà il buon giorno e mi chiede i documenti, no, bugia, a metà della parola buong… si è messo a ridere, ho consegnato la patente e il libretto e lui ridendo mi ha detto:

_ sta andando a caccia? (e rischia di esplodere a ridermi in faccia)

Risposta mia, :_ si…e giuro quello in foto sono io….

mi sarei seppellito…

_vada vada, risposta del carabiniere, che per me è ancora la dopo 25 anni che ride.

Arrivo sul posto naturalmente largamente in anticipo e aspetto l’arrivo del quotista, che naturalmente aveva le chiavi della sbarra per entrare.

Arriviamo sul posto e mi accompagna alla botte mentre lui cn il battello scende a mettere giù i richiami.

Io mi piazzo… e nel buio stringevo gli occhi per cercare di distinguere sagome e forme della notte, ma con scarsi risultati….

Dopo circa una ventina di minuti mi raggiunge l’esperto che come prima raccomandazione mi spiega la differenza tra stampo e richiamo vivo, legato…ha ha ha spiritoso, comunque info utile, non si sa mai nella foga tiri a un richiamo…e non è il massimo (penso ai miei adesso…credo ucciderei per uno sbaglio simile).

Prima alba, e nella valle di fianco alla nostra circa 600 metri in linea d’aria, inizia un bombardamento che manco ci fossero i fuochi d’artificio di Sidney il 31/12.

Ma quella, mi spiega, riserva privata e le cose li sono “diverse” (poi nel tempo ho imparato la differenza).

Ad un trattto si alza in cielo un branco di pazzetti (alzavole, spiegato al volo dal mio “maestro”) e per miracolo, girano e vengon a sfrecciare sulle nostre teste, senza credere però al gioco e al vivo, il mio amico ne inchioda 2, io manco ho preso in mano il fucile.

Emozionato come un bimbo davanti a una montagna di regali a natale…..quasi tremavo….

Poi ecco che si presenta un bel germano che sfianca il gioco dalla mia parte, il mio socio seguiva da lontano altri uccelli mi alzo dalla tina e con la terza lo sdraio…cazzo la mia prima anatra.

Ho mandato subito il mio amico a recuperarla, dovevo vederla da vicino toccarla guardarla….che spettacolo e che volo.

La mattinata è finita con 17 pezzi in 2 (nella foto ne mancano, perché una parte li aveva presi su il padrone del chiaro venuto a fare un giro a cavallo, non di un equino, ma del mezzogiorno), tra le quali un folagone, che vedete davanti in foto, prelevato a una distanza siderale, con un cartuccione della federal, un tiro rimasto nella storia, perché era poi fermo in acqua…hehehe

Sono arrivato al pranzo della befana in un ritardo bestiale, ma mi rideva anche il…posteriore, una emozione fortissima, un qualcosa di travolgente aveva sconvolto la mia esistenza…mi ero ammalato, e di peso, si, di paperite acuta….

Mirco Costa
Presidente
Quackers Italia & Wood Team

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