Il mio primo cinghiale

Posted by wd | aprile 15, 2020 0

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Correva l’anno… va beh un bel po di tempo fa…
Dopo aver ricevuto un po di inviti mi ero “accasato” come invitato quasi fisso con la mitica squadra di S.Pellegrino nella ridente località di Coniale Firenze, su per la via montanara.
Riuscivo a scappare il sabato, e ogni tanto fughina anche di mercoledì, anche se poi mi toccava scappare subito a fine battuta e andare al lavoro fino a tardi, e vi lascio immaginare, già rincoglionito di mio, figurati dopo…hehehehe.
La prima battuta me la ricorderò finché campo, su per la mitica VALIGA impervia dura da salire e scendere con degli animali poi…era la morte sua.
Tirava un vento da far paura, agliava freddo congelato….dopo tutta la mattina in una posizione, mi riportarono alla macchina, praticamente tinco come un findus, senza veder passare manco un capretto (capriolo).
Ma andiamo al sodo, classica mia telefonata del venerdì sera per le ultime news e se c’era il posto, per il mio invito, e l’amico in questione, mi dice, domani faremo di sicuro Monte La Fine, bene… come se avessi esattamente capito di cosa parlasse il mio amico.
L’indomani carico a balestra, parto presto, sosta al forno di Casale per la solita, merenda al sacco, cioè un sacco di merendine da mangiare e spiluccare poi a metà mattina, voi direte, la solita fogna!!! ma mai come Lorenzo Cattani, lui è il Re… si degli inceneritori.
Ma torniamo a noi, arrivato alla casa di caccia, avevano già attizzato il fuoco e si iniziava, giusto di prima mattina con spianata e coppa di testa di cinghiale, fatta la sera prima, giusto per stare leggeri, vai di vinello (per chi beveva, no, veramente diciamo che l’unico che non beveva ero i ecco…) poi caffettino, finché non vedevi i caposquadra Monducci con suo figlio e i suoi fidati parenti e amici che iniziava a discutere, su dove andare come sciogliere e… relativo pano di riserva.
Si decide, e si fa Monte La Fine.
Ci si divide in macchine per andare alle poste e, regolarmente in macchina con Luigione Grandi e la sua super campagnola Fiat.
Arriviamo praticamente quasi alla croce di Monte La Fine e a me mi scaricano praticamente la posta prima di arrivare alla vetta, per fortuna Luigione ci arrivava con la sua bestiale auto (inoltre gran manico alla guida).
Scendo, mi guardo intorno per vedere se c’erano passaggi o tracce e non vedo nulla, a parte un buco altino proprio tipo ingresso della spinaia, sfodero la mia BAr1 in 30.06, inserisco il caricatore, ma senza mettere il colpo in canna e… sfodero di conseguenza il primo panino e il thermos del caffè quando ad un tratto, nella spinaia alla mia sinistra, sento, rumori strani… grufolamenti, rumori mai sentiti prima (ricordo che alla fine era la quarta volta che uscivo e lo avevo solo visto morto, il re del bosco).
Comunque era qualcosa di serio, abbandonai pure il panino!!!
prendo su la Bar, e scarrello… sentivo e vedevo alcuno rovet muoversi a metà spinaia… ma non riuscivo a distinguere niente, il cuore mi batteva forte quando ad un tratto passa un postaiolo mandato su di recupero, il mitico Santoro, al quale dico con voce sottomessa.
:_ Santoro, per me sono lì in mezzo
lui mi guarda con un espressione che… diceva tutto e niente della serie, risponde :_ma cosa vuoi aver sentito o capito, te che son 2 volte che vieni a caccia.. ma va là…
Abbastanza avvilito e con i rumori e movimenti interrotti improvvisamente, mi rimetto all’opera, cioè riprendo il discorso lasciato poc’anzi, con il panino e il caffè.
Inizia la battuta, passano cani e cani davanti alla mia posta (dietro avevo un leggerissimo strapiombo, giusto un camoscio ci sarebbe andato) e il nulla.
Dopo il terzo panino e una pinta di caffè si fa mezzogiorno…..e davanti alla mia posta si presenta Jackal, il cane di Poggioli Loris, il quale mi guarda (senza scambiarmi per l’irsuto suide), poi passa e va oltre, proprio una ventina di metri sopra la mia posta, vicino alla croce… e li inizia ad abbaiare, e continua… e continua… ma abbai distanti, non forzati ma però sempre con la testa in una direzione, la spinaia…
Dopo una ventina di minuti, mi raggiunge il babbo di Tiziano (persona splendida) e mi fa, in classico dialetto stretto:_ e bat a ferum? (batte a fermo?), io lo guardo e sulla mia testa compare una scritta luminosa, non idiota olimpionico, ma, :_ che vuol dire batte a fermo???
Lui sale e mi dice, sta attento, io mi preparo, ma non sapevo a caso, il bello doveva ancora venire.
Ad un certo punto, tuona la sua voce:_ ai dag la molla? (gli do il via?) e io a pensare…a cosa??
Cazzo, parte Jackal in mezzo al roveto che avevo di fianco e improvvisamente si scatena l’inferno e vedo solo alcune schiene che passano oltre in discesa proprio a una quarantina di metri oltre la spinaia nel fossone. 7 cinghiali tutte belle bestie, emozione e cuore a 1000 mai sentiti grugnire e sfuggire, cazzo tremava la terra e gli spini volavano via alti come se passassero dei tir.
Abbasso la carabina con il cuore che ancora scarabattolava, avevo sentito e visto i cinghiali, emozione unica, quando ad un certo punto un SGRUNFT proveniente dalla spinaia, mi fa salire un brivido lungo la schiena, cazzo inizia a tuonare e a correre nella mia direzione sta bestia, rovi spazzati via con stuzzicadenti e versi sovraumani provenivano in da quel treno in corsa.
Imbraccio la Bar e senza esitare (ma da cambio del pannolone) appena fuori dalla spinaia e con la bocca spalancata tiro la prima mina a sta bestia furente, (non scherzo mi è arrivata a un metro) la quale accusa il colpo, ma salta giù dietro la mia posta, ancora tremante mi affaccio e vedo sta bestia che sgambetta ancora anche se ribaltato sulla schiena, e “fuoco” gli sgancio anche la seconda colpendo, evidentemente l’interruttore, dopo non si è mosso più.
Metto in sicura e appoggio l’arma, poi scendo di pochi metri per il dirupo, agguanto il suide e lo trascino fino alla mia posta… mi rideva anche il c…
Non mi sono accorto di aver lasciato la carabina in sicura fino a fine battuta, anche perché mi rimiravo il bestione che avevo abbattuto ero troppo carico.
Poi alla radio, il segnale, battuta finita… metto a posto la mi postazione di caccia e aspetto che ripassi il treno (la campagnola) per scendere giù a valle.
Arriva Luigione, sempre fine come la carta vetrata del 120, beh questo non lo posso scrivere, sarebbe troppo anche per me, comunque mi ha fatto dei coloriti complimenti.
Arriviamo alla base del monte e li c’è un folto gruppo dei canai, scendo e vedo Luigione che va dal cinghiale, accuratamente legato sul cofano della Campagnola, poi arriva e mentre il caposquadra mi da la mano e mi fa i complimenti per l’atteggiamento avuto alla posta e per la bella bestia prelevate, ecco Luigione mister finezza che mi spalma in faccia una manata di sangue della bestia prelevata, il battesimo era compiuto, anzi no, veramente si è compiuto del tutto, quando la volta dopo ho portato giù un mezzo FORNO, per fare colazione con tutta la squadra.
Un ricordo indelebile, di amici, natura e dell’incontro con l’irsuto suide, che rimarrà per sempre nel mio cuore, lui era il mio primo cinghiale.

Mirco Costa
Presidente
Quackers Italia & Wood Team

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