Cani

IL CANE DA PALUDE

il cane,tutti i cani,meritano la nostra attenzione ed il nostro rispetto.

scientemente non parlo d’amore,sentimento umano e spesso egoistico,ma per contracambiare almeno in parte tutto ciò che ogni giorno nella loro (purtroppo breve, se raffrontata alla nostra) vita,credo che rispetto ed attenzione alle loro necessità cui da soli non possono certo attendere,sia il minimo che dobbiamo loro,

a maggior ragione a quei cani che,accompagnandoci anche nella caccia,rendono possibile l’attuarsi nella sua interezza di molti dei molteplici aspetti di questa nostra passione.

Dovremo quindi esternare passione e rispetto per prima cosa con una attenzione continua alla loro salute ed al loro benessere quotidiano,ognuno dei quali richiede un’attenzione diversa dall’alba al tramonto della vita,da quando cucciolo inizia a conoscerci a quando anziano avrà bisogno di cure pari se non superiori a quelle prestate all’inizio del nostro cammino insieme.

trovare un medico veterinario con cui instaurare un rapporto innanzitutto di fiducia è prioritario,contattarlo anche solo per un consiglio ma sempre se anche solo ci sembra esserci un problema,avere sempre quelle piccole\grandi attenzioni (da una carezza alla toletta dopo la caccia prima ancora di aver rifocillato noi stessi o pulito il fucile) che creano e cementano nel tempo il rapporto con questi splendidi compagni di vita.

tentute salde queste premesse,parlando dei cani specialisti nella caccia in palude,forse quella maggiormente per loro impegnativa insieme alla caccia in alta montagna,daremo un’occhiata necessariamente breve ma spero esaustiva a due delle problematiche principali,l’alimentazione ed una panoramica sulle malattie principali.

 

LA DILATAZIONE\TORSIONE GASTRICA ACUTA

Anche se patologia caratteristica delle razze grandi\giganti,nella mia ventennale esperienza di pronto soccorso nella mia Clinica Veterinaria,ho avuto modo di osservare la Dilatazione\Torsione Gastrica Acuta in molte razze ad uso venatorio,segnatamente i Setter sia inglesi che gordon e irlandesi,oltre che nei Blood Hound,segugi Blu de Gascoigen,Golden retriver,Cheasapeake Bay retriver e Labrador soprattutto (ma non solo!!) a partire dal 7° anno di età,più nei maschi che nelle femmine.

Malattia pericolosissima con una altissima percentuale di mortalità,è piuttosto frequente ed i casi di sopravvivenza sono esclusivamente legati ad un più che pronto intervento da parte di strutture in grado di gestire le varie fasi (decompressione,detorsione,svuotamento gastrico manuale ed in seguito gastropessi) in modo serio e continuativo essendo una patologia in cui l’intervento del singolo veterinario può semplicemente tendere ad una stabilizzazione prima di inviare il paziente ad una struttura adeguata.

Note sono da tempo le cause predisponenti della patologia,che vanno,oltre ad una genetica lassità del legamento gastro-lienale tra stomaco e milza,dall’ampiezza del torace rispetto all’addome fino a concomitanti situazioni alterative delle dimensioni degli altri visceri (meteorismo,costipazione,spleno megalia patologica).

Altrettanto nota è però la principale causa scatenante quasi nel 100% dei casi è l’unico pasto giornaliero con grandi seguenti bevute (e soprattutto fatto da cibi che non si dissolvono immediatamente nello stomaco come i croccantini ma da pasta e\o pezzi di carne o ossa) che comporta una fermentazione in ambiente acido del cibo maggiore con conseguente aumento di produzione dei gas.

Soprattutto se poi dopo il pasto il cane viene fatto correre,giocare e rotolarsi in terra (ma non solo!!) lo stomaco va incontro da una torsione principalmente destrogira anche maggiore di 360° comportanto,con la conseguente chiusura del piloro una impossibilità allo svuotamento e l’inizio di rapide fermentazioni gassose.

Il soggetto inizia a camminare barcollando,tenta di vomitare ma senza che riesca a buttare fuori il cibo (per noi Vets la telefonata “cerca di vomitare ma non riesce” è foriera sempre di oscuri presagi!!) in quanto ovviamente si è chiuso anche l’orifizio cardiale ed in poche ore inizia a gonfiarsi al punto che arriva a morte per insufficienza respiratoria dovuta alla compressione dell’enorme viscere sul diaframma.

Anche dopo un tempestivo intervento veterinario preceduto da una RX di conferma della diagnosi sintomatologica,tanti e diversi sono i danni che possono esitare anche nei soggetti che sopravvivono alla fase acuta (ricordiamo che poi sono spesso soggetti anziani),da problemi cardiaci dovuti all’alterazione dei livelli sierici e miocardici del potassio alla necrosi dei tessuti intestinali dovuta all’alterazione della circolazione,portando a morte anche dopo giorni.

Non essendoci quindi una vera e propria prevenzione (anche se in USA e GB alcune razze particolarmente predisposte vengono da cuccioloni sottoposti ad una gastropessi “preventiva”),quello che assolutamente si deve fare è dividere i pasti,mettere le ciotole di acqua e cibo rialzate da terra,evitare prima e dopo il pasto qualsiasi attività fisica ed osservare il cane un’oretta dopo i pasti se possibile.

Ma soprattutto evitare il grosso pasto unico (cosa poi auspicabile in qualsiasi razza per facilitare la digestione oltre che migliorare l’assimilazione ed evitare paradossalmente l’eccesso di peso,anche se questo è un altro discorso).

E se proprio li farete mangiare tanto e tutto insieme e poi correre e giocare,come diceva un mio prof. in North Carolina tanti anni fa ai proprietari di cani delle razze a rischio,dateglielo la mattina così quando gli viene la torsione non ci dobbiamo alzare dal letto e correre in clinica.

 

ALIMENTAZIONE CANE DA PALUDE

Parlare di alimentazione del cane “da palude” non può prescindere da una iniziale,rapida panoramica sull’alimentazione del cane atleta.

le necessità alimentari di un soggetto che svolga un’intensa attività

fisica sono ovviamente diverse da quelle di uno che faccia vita sedentaria e al limite si occupi di “caccia al biscotto” (anche due ore di passeggiata e corsetta al parco giornaliere non sono per un cane “attività sportiva”) o che comunque non escono a caccia spesso,perchè un’uscita settimanale di due \ tre ore sarà sufficientemente supportata da un PDV energetico da una dieta di mantenimento specifica per l’età del soggetto.

con cani che invece escono più volte a settimana e per giornate intere dovremo IN QUEL PERIODO avere degli accorgimenti sulla qualità e quantità dell’alimento per non andare incontro a stati carenziali che,pur non mettendo,nell’immediato,in pericolo la vita del nostro ausiliare,ne possono,anche notevolmente,a lungo termine,ridurre la “durata”.

quindi,se nella prima parte della stagione,con clima caldo basterà

aumentare di un 20% la quantità di cibo secco per i cani che seguono una dieta industriale e di una uguale proporzione nelle componenti-proteine,zuccheri,fibra ed integratori-della dieta casalinga,con l’arrivo del freddo si può passare per i primi ai cibi industriali denominati “high activity” prodotti da tutte le migliori ditte

(ricordando sempre di effettuare il cambio MAI di botto ma sempre progressivamente e scegliere la ditta mangimistica tra quelle consigliate dal vostro Vet che leggerà e interpreterà il “cartellino” dei componenti) ed arrivando ad aggiungere il giorno prima della battuta di caccia all’alimento da 2 a 4 cucchiai di olio vegetale (loro bruciano molto meglio i grassi che gli zuccheri per ottenere energia,quello che già i nostri vecchi anche senza averlo studiato sapevano,tant’è che mio padre sempre portava con se dei pezzi di grasso di prosciutto per ricaricare i nostri setter in montagna o a beccacce quando anche noi 2 facevamo pausa).

per i cani alimentati con dieta casalinga la situazione è più complessa in quanto le diete “fai da te” sono di rado ben bilanciate, quindi il consiglio in questo caso è di studiarne una con il vostro Vet che ben si adatti al vostro cane nei periodi di sforzo maggiore.

inoltre,come accennato prima,anche uno “snack” sarà buona cosa se la giornata è veramente lunga,perchè oltre ad essere gradito al cane come lo è a noi,gli sarà molto utile per il prosieguo della giornata di caccia,sempre ricordando che loro l’energia la traggono più dai grassi che dagli zuccheri semplici o composti quindi il già citato pezzetto di grasso di prosciutto potrà essere utile alla bisogna.

“cerchiamo di amarli almeno un millesimo di quanto ci amano loro.

per loro,sarà tantissimo”

F.Putini

 

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Dr. Francesco Putini DVM

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